Un argomento di cui si sente parlare a fatica e, come si suol dire, a denti stretti è quello che concerne il collegamento tra antibiotici e obesità infantile. Sembra quasi che ci sia in gioco una questione di politica internazionale e, in effetti, non siamo molto lontani dalla realtà. Perchè quando si parla di antibiotici si parla di farmaci che portano molto denaro nelle tasche delle aziende farmaceutiche e la cui prescrizione non sempre è giustificata da criteri di evidence based medicine.

Sebbene le evidenze sperimentali che riguardano i rapporti tra antibiotici, microbioma e obesità risalgano in realtà soltanto agli ultimi dieci anni, già dal lontano 1950 gli allevatori di bestiame si erano accorti che quando ai bovini venivano somministrati antibiotici (anche a dosi più basse di quelle considerate terapeutiche) questi tendevano ad aumentare di peso più rapidamente. Questo è il motivo per cui ancora oggi negli USA agli animali di ogni tipo vengono somministrati antibiotici in eccesso rispetto alle necessità di tipo puramente sanitario (in Europa la pratica di somministrare antibiotici agli animali al solo scopo di ottenere un aumento di peso è stata vietata nel 2006).

Dunque, essendoci questa esperienza empirica verificata sui vitelli, appare quantomeno strano che tante persone abbiano finto di ignorare che tale effetto potesse manifestarsi anche in altre specie animali. Il microbiologo Martin Blaser ha confermato che lo stesso avviene anche nei topi. E’ possibile cioè fare ingrassare topi somministrando loro antibiotici, anche a dosi sub-terapeutiche.

Dunque, diciamo noi, perchè stupirsi tanto quando Leonardo Trasande e il suo gruppo di ricercatori ci dimostrano che lo stesso effetto si ottiene anche con i bambini? E stiamo parlando di uno studio che ha riguardato non pochi bambini (11.532 per la precisione, ed inglesi, provenieni dalla contea dell’Avon) che sono stati seguiti per più di dieci anni da uno studio longitudinale. La cosa curiosa è che, nonostante questo studio sia stato pubblicato nel 2012 e condotto con criteri ineccepibili da un equipè di pediatri su un numero enorme di bambini, se ne sia parlato poco o nulla nei media. Sebbene abbia dimostrato senza ombra di dubbio che la somministrazione di antibiotici in eccesso ai bambini è causa di un consistente aumento di peso.

Forse bisognerebbe divulgare meglio questi risultati in modo da farli arrivare a tutti quei genitori che ogni giorno minacciano di denuncia pediatri che si rifiutano di prescrivere ai loro figli un antibiotico in quanto hanno “la tosse da una settimana”, o peggio una febbre “da due giorni che non scende nemmeno con la tachipirina”. Forse se il nostro Governo mettesse mano al portafoglio per diffondere una campagna educativa su queste tematiche, risparmierebbe sicuramente molti più soldi di quanti non ne avrebbe spesi. Nel frattempo invitiamo quantomeno tutti i  nostri lettori che ritengano tale informazione rilevante a condividere questo articolo sui social media.