La fine dell’estate era tradizionalmente il momento dell’anno in cui si preparavano le scorte alimentari per l’inverno. E per decine di migliaia di anni il metodo più usato per conservare i prodotti della terra è consistito nella fermentazione lattica.

Con l’arrivo delle moderne tecniche di refrigerazione in atmosfera controllata, purtroppo, queste abitudini sono andate progressivamente scomparendo e con esse si sono perse anche le ricette tradizionali che venivano usate per le fermentazioni domestiche.

Un’intero capitolo della cultura alimentare si avvia così a scomparire e – quel che è peggio – senza lasciare spazio ad alternative. L’industria alimentare non ama particolarmente l’utilizzo della fermentazione nel processo di produzione degli alimenti e pertanto quando saranno scomparse le ultime persone che ancora conoscono questi metodi di manipolazione alimentare, questa tradizione rischia di scomparire per sempre dalle nostre abitudini culinarie. Con l’unica eccezione degli yogurt.

Il problema è che la moderna ricerca sul microbioma ci insegna molto chiaramente che, per mantenere in buona salute i nostri simbionti, sarebbe opportuno consumare ogni giorno una quota variabile di alimenti fermentati, meglio se di origine vegetale (dato che i vegetali apportano una sana quota di prebiotici). Come fare dunque per tramandare tutto questo alle nuove generazioni?

Diverse associazioni ci hanno chiesto di realizzare una serie di workshop teorico-pratici sui cibi fermentati e così abbiamo preparato alcune proposte che speriamo possano contribuire a salvare queste tradizioni dall’estinzione. E anche a farvi passare una giornata rilassante. Se desiderate avere maggiori informazioni su questi eventi, o se volete organizzare un workshop di questo tipo presso la vostra isituzione, non esitate a scriverci.