Pur sapendo che tutte le belle favole hanno un termine, si rimane sempre sorpresi quando questo accade. Ecco perchè siamo particolarmente dispiaciuti di dover constatare che, purtroppo, uBiome – il laboratorio statunitense che fu nostro partner tecnologico nel corso del primo anno di vita del progetto – sembra aver perso completamente quei requisiti di qualità e attenzione al cliente che avevano motivato la nostra scelta.

Il crescente interesse da parte del pubblico per il mondo del microbioma intestinale ha sicuramente contribuito ad aumentare a dismisura il lavoro di tutti i laboratori che operano in questo settore, ma ci duole constatare che dopo ripetute lamentele ricevute da utenti italiani, fin dai primi mesi dell’anno, le risposte ottenute dal personale del laboratorio ci sono sembrate molto, ma molto, lacunose.

Pare infatti che numerosi campioni siano risultati non sequenziabili e in almeno tre casi il personale deputato all’assistenza clienti non sia riuscito nè a risolvere il problema nè ad inviare kit sostitutivi ai pazienti, che ne hanno pertanto ricevuto un danno economico.

A fronte di tali problematiche, invitiamo d’ora in poi i cittadini italiani a utilizzare i Service nazionali per il sequenziamento dei propri campioni. Peraltro, dal momento in cui è oggi possibile eseguire un’analisi in Italia con meno di cento Euro, non ha più molto senso cercare di inviare i test altrove.