Gli anglosassoni usano definire shift work disorder tutta quella serie di sintomi che insorgono nelle persone che sono costrette a fare turni di lavoro notturno alterando in questo modo i propri ritmi circadiani.

Si sa che l’alterazione a lungo termine dei ritmi circadiani può dar luogo allo sviluppo di numerose patologie tra cui: malattie metaboliche, cardiovascolari e oncologiche.

Alcuni studi recenti hanno portato all’attenzione dei medici il fatto che anche la flora batterica intestinale subisce l’influsso negativo dell’alterazione dei ritmi sonno-veglia del proprio ospite.

Il perchè è presto detto, anche i batteri intestinali vivono seguendo dei ritmi che si sincronizzano con quelli dell’ospite, primi fra tutti gli orari dei pasti. Un aspetto, questo, a cui curiosamente nessuno aveva ancora pensato

Ed è proprio grazie a queste nuove ricerche che stiamo iniziando a capire che le alterazioni del metabolismo e del sistema immunitario dell’ospite che si verificano nel corso del shift work disorder derivano anche dall’alterazione dei bioritmi batterici.

Il problema è che ancora non si è trovato un modo per risolvere il problema delle turnazioni che, in determinati lavori (personale sanitario, forze dell’ordine, militari, vigili del fuoco, etc.), appare non evitabile.