L’intestino umano è un grande contenitore di microrganismi molti dei quali ancora poco noti e dalle funzioni sconosciute. Non deve sorprendere dunque il fatto che, sempre più spesso, appaiano in letteratura articoli dedicati a batteri apportatori di particolari funzioni metaboliche di potenziale utilità per l’organismo umano.

Rothia mucilaginosa e Rothia aeria sono stati considerati più spesso batteri patogeni opportunisti, associati a gastriti e patologie polmonari, in grado di causare gravi batteriemie in pazienti immunodepressi.

Eppure sembra che il genere Rothia abbia anche qualche funzione utile descritta da Zamakhchari e Coll. già nel 2011. La più interessante tra queste è che rappresenta un caso unico di microrganismi in grado di degradare il glutine privandolo delle sue caratteristiche immunogeniche e rendendolo così praticamente inoffensivo.

Come sempre succede in questi casi è difficile capire dove stia la differenza tra il fatto che in alcuni individui questi batteri possano diventare pericolosi patogeni, mentre in altri risultino addirittura salutari. La cosa interessante è che questa scoperta apre la porta a tutta una serie di interessanti studi sugli enterotipi dei pazienti celiaci.