La facile accessibilità dei test del microbioma intestinale, unitamente alla progressiva riduzione del loro costo e alla illusione che questi possano diagnosticare pressocché tutte le patologie dell’intestino, costituiscono le principali cause del cattivo uso/abuso di questi strumenti.

La maggior parte delle persone che si rivolgono a noi per l’interpretazione di un test si è solitamente autoprescritta l’esame nella speranza (erronea) di potersi auto-diagnosticare un disturbo che – secondo loro – non ha ricevuto adeguata attenzione da parte del medico di riferimento.

In questi casi, il paziente si mette alla ricerca di una soluzione al proprio problema intestinale in completa autonomia diventando facilmente vittima dei venditori di test che, sempre più spesso, promettono miracoli pur di incrementare il proprio business. Un atteggiamento questo particolarmente diffuso nel settore dei test genetici e metagenomici.

Vero è che molti medici sono ancora scettici in merito ai risultati che è possibile ottenere da questo tipo di indagini (o semplicemente ne ignorano l’esistenza), ma ciò non giustifica il fatto che un paziente si improvvisi medico di sè stesso senza averne le competenze.

Per tornare al punto di partenza è importante sottolineare il fatto che un test del microbioma dovrebbe essere soltanto l’ultimo passo in un ragionamento diagnostico che parte da lontano e che deve necessariamente essere supervisionato da un professionista opportunamente addestrato.