C’è chi dice che i fumatori sono una specie in via di estinzione (e non sono solo i pneumologi a sostenere questa ipotesi). Ed è sicuramente vero che proporzionalmente vi sono sempre più fumatori di sigarette elettroniche che non di tabacco.

Ciò nonostante vi sono ancora molti irriducibili tabagisti che non mollerebbero la sigaretta, il sigaro, o la pipa, per tutto l’oro del mondo, nemmeno se sapessero cosa succede nell’intestino di un fumatore. Ma diciamolo lo stesso.

Secondo una recente review cinese, il fumo di tabacco costituisce un’importante fattore di rischio per lo sviluppo di ulcere peptiche e della malattia di Crohn. Numerosi studi hanno inoltre dimostrato che il fumo induce permeabilità intestinale e si associa a disbiosi intestinale.

Ad oggi non è nota la fisiopatologia di tali alterazioni in quanto è probabilmente da imputarsi a un mix di effetti che dipendono dall’assunzione di nicotina, aldeidi, metalli pesanti, idrocarboni policiclici aromatici e altri composti organici volatili.

Si ritiene che tutte queste sostanze siano in vario modo responsabili delle alterazioni del microbioma intestinale che sono caratteristiche dei fumatori e che vanno ad aggravare la disbiosi polmonare che è già stata riscontrata in numerosi studi contribuendo ad incrementare la morbilità e la mortalità in questa popolazione.

Ditelo ai fumatori!