Una delle ricadute più importanti degli studi sul microbioma intestinale consiste nella possibilità di definire specifici enterotipi che sono collegati a specifiche abitudini dietetiche. In pratica è come dire: dimmi cosa mangi e ti dirò che batteri hai nel tuo intestino (e sulla base dei batteri che esso contiene è possibile prevedere anche il tuo indice di rischio metabolico).

Sembra una cosa banale ma in realtà è importantissima, perchè oggi sappiamo che la dieta influisce in maniera deterinante sulla selezione dei batteri che compongono la flora intestinale (e quindi, in ultima analisi, sul microbioma) da cui dipende la possibilità o meno di soffrire di alcune malattie del progresso (diabete, obesità, malattie cardiovascolari, etc.).

Obese miceNon a caso uno degli intenti del nostro progetto consiste nel correlare le abitudini dietetiche dell’italiano medio con il sequenziamento genomico del suo microbioma intestinale al fine di identificare una serie di enterotipi che ci permettano di suddividere gli individui sulla base della tipologia di batteri che si trovano nel loro intestino e dell’indice di rischio che questo conferisce loro dal punto di vista metabolico.

Dato che sappiamo che gli enterotipi sono strettamente correlati, nel lungo termine, alle abitudini dietetiche, il fatto di disporre di queste informazioni e di diffonderle tra la popolazione, permetterà di implementare una serie di interventi di medicina preventiva estremamente semplici ed economici.

Semplici, in quanto limitati alla modifica delle abitudini dietetiche e a semplici suggerimenti sullo stile di vita. E’ incredibile notare quanto, alle volte, piccoli interventi possano generare grandi risultati a livello epidemiologico.

Per saperne di più ti suggeriamo questi due filmati realizzati dalla rete australiana ABC. Sono in lingua inglese ma se preferisci puoi attivare i sottotitoli in italiano dal menù della rotellina che è presente in basso a destra nel video.