Dopo più di dieci anni di ricerca sul microbioma ha senso chiedersi come si sia modificato il senso del termine disbiosi, che da sempre è considerato sinonimo di uno sbilanciamento della flora batterica intestinale.
In termini di ecologia microbica possiamo dire che il termine disbiosi viene oggi definito come una rottura degli equilibri potenziali che esistono tra i microorganismi. Mi riferisco ai meccanismi di competizione, inibizione, commensalismo e simbiosi.
Quando tali equilibri si alterano, è facile capire come possa derivarne un’alterazione della salute dell’ospite che ha a che fare con qualcosa di molto diverso che non la semplice modifica delle percentuali delle specie microbiche presenti nel suo intestino.
Lo stato attuale delle ricerche non ci permette ancora di capire quali siano i legami che esistono all’interno degli ecosistemi microbici e questa ignoranza limita sicuramente le nostre capacità di intervento correttivo nei confronti delle disbiosi, costringendoci all’introduzione di singoli ceppi attraverso un meccanismo di tentativi ed errori.
Ciò che è certo è il fatto che, riferire lo sviluppo di una singola patologia allo sbilanciamento di una singola specie batterica, o addirittura a un singolo ceppo, ci appare oggi quantomeno semplicistico e questo permette di spiegare almeno in parte le tante delusioni delle terapie probiotiche.
Inoltre, l’evoluzione del concetto di disbiosi porta con sè anche un altro aspetto. La disbiosi è la causa o l’effetto di una patologia? Per molti anni si è ritenuto fosse la causa ma, con l’evoluzione del significato del termine si è fatta largo anche l’ipotesi che specifiche alterazioni di determinati organi e sistemi possano dare luogo a disbiosi che innescano poi circoli viziosi di patologia.
Come potete vedere da queste semplici osservazioni parlare di disbiosi, si fa sempre più complicato al punto che forse, sarebbe più prudente evitare per un po’ di utilizzare questo termine, almeno fino a che non si sarà arrivati a una maggiore chiarezza sul suo reale significato in patologia umana.