La flora batterica che vive in simbiosi con il tuo corpo non vive di aria, ma neccessita di essere coltivata con amore. Questo è ovvio.
Meno ovvio invece, è il fatto che la diversità delle specie batteriche che sono presenti nel tuo corpo si modifica a seconda delle tue abitudini, della dieta che segui e del modo in cui tratti gli alimenti. Diversa sarà infatti la flora batterica che ti ritroverai nell’intestino a seconda che tu sia un vegetariano, che ti nutra come un cacciatore-raccoglitore, che mangi molti cibi industriali, che lavi frutta e verdura con amuchina, che mangi più cibi crudi o cibi cotti, che tu beva alcool o sia astemio, che tu faccia uso o meno di probiotici, etc. Lo stesso vale per la flora batterica residente nelle altre parti del corpo.
Numerosi studi hanno dimostrato che il microbioma più sano in assoluto appartiene a quelle popolazioni che nascono per vie naturali, si muovono in maniera intensa e varia, si lavano poco frequentemente, hanno mantenuto un maggiore rapporto con la terra, gli animali e gli alimenti di origine naturale e non fanno uso di antibiotici. Viceversa il microbioma maggiormente alterato (con minore diversità di specie) appartiene a coloro che vivono molto al chiuso, si muovono poco, non hanno contatti con animali, si cibano prevalentemente di alimenti di origine industriale, assumono raramente cibi a crudo, bevono alcool e usano frequentemente antibiotici (allevare un bambino seguendo queste regole è una sicura ricetta per garantirgli problemi di salute da adulto).
Il segreto sta nel garantire all’individuo un microbioma ricco e variato (con tante specie batteriche diverse). Le persone che soffrono di patologie metaboliche o malattie autoimmuni si caratterizano infatti per una ridotta varietà delle secie batteriche che costituiscono il loro microbioma. Perchè è importante questa varietà? Il motivo è che tutti questi batteri contribuiscono a svolgere una serie di funzioni metaboliche importantissime, tra cui la produzione di antibiotici che impediscono la proliferazione di specie patogene.
Non è un caso che i bambini più malaticci siano proprio quelli che dopo essere stati concepiti attraverso un parto cesareo, sono stati allattati con latti artificiali, trattati con antibiotici almeno un paio di volte all’anno nei primi anni di vita, lavati costantemente (e tenuti lontano da animali domestici) e infine alimentati con cibi creati in laboratorio (anzichè cresciuti sugli alberi o usciti dalla terra).
La prossima volta che ti siederai a tavola, ricordati che non devi pensare solo a soddisfare il palato ma anche e soprattutto a nutrire i tuoi amici batteri che sono particolarmente golosi di fibre vegetali quali quelle che si trovano in broccoli, cipolle, cardi, carote, porri, cavoli neri, finocchi, frutti fibrosi in genere, etc. E ricorda anche che faresti meglio ad evitare di lavare troppo frutta e verdure e che dovresti cercare di consumarle il più possibile crude.
I tuoi simbionti ti ringrazieranno per queste piccole avvertenze.