La maggior parte delle persone è genuinamente convinta che i microbi possano portare soltanto malattie. E che pertanto sia fondamentale tenerli il più lontani possibile dal proprio corpo, dai propri abiti, e dai propri alimenti. Questo ha dato origine alla proliferazione e ad un uso indiscriminato di saponi e deodoranti dotati di prorietà antimicrobiche, all’utilizzo di soluzioni disinfettanti per lavare frutta e verdura, all’aggiunta di antibiotici alle preparazioni alimentari, etc.
Non deve stupire dunque il fatto che, nei paesi industrializzati, gli antibiotici sono attualmente tra i farmaci più prescritti in generale (e non soltanto per uso umano).Ma ti sei mai chiesto che cosa comporti l’uso di un antibiotico per la flora batterica che risiede stabilmente sul tuo corpo?
Esiste una miriade di studi sull’effetto degli antibiotici sul microbioma umano. Cercheremo di sintetizzarti in breve ed in maniera comprensibile i risultati emersi da queste ricerche. Iniziamo con il dire che tutte le volte che si utilizza un antibiotico, la flora batterica del corpo umano ne risente in modo evidente. La prima cosa che si nota in questi casi è una riduzione della diversità delle specie batteriche. Ciò è tanto più evidente se questo accade in quella fase compresa tra i due e i tre anni di vita nella quale il microbioma infantile si va organizzando per assumere una strutturazione definitiva.
Nei topi il primo effetto che si nota a seguito di questo tipo di trattamenti è un aumento del peso corporeo causato da una serie di modifiche metaboliche che vengono causate dalla produzione di sostante prodotte da una flora batterica modificata. La stessa flora che se trapiantata nell’intestino di topi precedentemente sani è in grado di riprodurre le stesse anomalie. Non è una scoperta banale questa,perchè ci induce a chiederci quale potrebbe essere l’impatto dell’abuso di antibiotici su alcune delle principali malattie del progresso.
Studi eseguiti su individui adulti (umani questa volta) dimostrano che a seguito di un tre cicli di antibiotici eseguiti consecutivamente, alcuni individui non recuperano più la funzionalità microbiotica originaria. Anche questo dato deve farci riflettere, perchè ci conferma quanto poco sappiamo oggi sui reali effetti collaterali di alcuni tra i farmaci più prescritti sul pianeta.
Abbiamo inoltre diversi studi che ci dimostrano come le alterazioni del sistema immunitario causate da somministrazioni ripetute di antibiotici possano essere limitate soltanto in parte dalla somministrazione contemporanea di probiotici (e anche questo sfata un mito molto diffuso tra la classe medica e la popolazione).
La cosa più importante da memorizzarsi a fronte di tutti questi dati è che per il futuro è necessario imparare ad utilizzare le terapie antibiotiche con grande parsimonia riservandone l’uso a infezioni potenzialmente gravi che possono mettere a rischio la sopravvivenza dell’individuo e non a infezioni minori o come generica copertura contro il rischio di sovrainfezioni.