È stato pubblicato nel Giugno scorso, sulla rivista Translational Psychiatry, un interessante studio clinico randomizzato e controllato che rappresenta un interessante passo avanti nella terapia dei disturbi dell’umore. Interessante in quanto è la prima volta che gli effetti di un supplemento probiotico dimostrano la loro efficacia sull’umore di pazienti clinicamente depressi in uno studio rigorosamente standardizzato e, pertanto, a prova di errore.
Il risultato è, comprensibilmente, da ritenersi molto incoraggiante in quanto evidenzia che nei pazienti trattati con il supplemento probiotico (contenente otto diversi ceppi), addizionato alla terapia antidepressiva, era dimostrabile una riduzione statisticamente significativa della sintomatologia depressiva che si correlava a modifiche neurali e del microbioma intestinale dei pazienti, rispetto ai pazienti trattati coi soli psicofarmaci.
Se consideriamo che circa due terzi dei pazienti clinicamente depressi non rispondono adeguatamente alle sole terapie psicofarmacologiche e che il 30% di questi continuano a manifestare sisntomi anche a seguito di trattamenti multipli, la notizia dell’efficacia di un mix di probiotici (in aggiunta alla terapia standard) per il recovery dalla patologia depressiva costituisce notizia di rilievo che ben si sposa con i recenti riscontri di alterazioni del microbioma in popolazioni di pazienti depressi.
Se tutto ciò è vero, allora è anche possibile teorizzare l’efficacia di specifici supplementi probiotici per la prevenzione dei disturbi in individui a rischio. Ma questa è un’ipotesi da verificare…