I batteri costituiscono la forma di vita più adattabile, mutevole e resiliente del pianeta. Essi sono in grado di monitorare continuamente sia l’ambiente in cui si trovano che il proprio ambiente interno e di produrre risposte funzionali che permettono loro di adattarsi a qualsiasi modifica dell’habitat in cui vivono grazie alla mobilizzazione e alla trasformazione del proprio DNA.
A differenza delle cellule eucariote che compongono il corpo umano, i batteri posseggono infatti un patrimonio genetico estremamente variabile che si modifica in continuazione. Per questo motivo alcuni microbiologi ritengono addirittura inappropriato suddividere i batteri in specie distinte. Secondo molti autorevoli studiosi infatti, le diverse specie batteriche costituirebbero una sorta di continuum caratterizzato da una estrema flessibilità genetica che deriva dalla incredibile abilità dei procarioti nel sostituire a piacimento i propri geni per meglio adattarsi all’ambiente in cui vivono.
Sappiamo che i batteri sono in grado di trasferirsi materiale genetico in molti modi diversi, addirittura utilizzando strutture simili a micro-robots chiamate profagi che permettono di eseguire scambi genetici anche a grande distanza (in ambiente aereo, acquoso, etc).
Non è azzardato affermare che, con tanti diversi metodi a disposizione per modificare continuamente il proprio genoma, ogni batterio ha libero accesso ad un pool di geni praticamente infinito in quanto evolutosi nel corso di milioni di anni e questo spiega perchè i batteri risultano gli organismi viventi più adattabili dell’intero universo.