Gli inibitori di pompa protonica (comunemente denominati PPI o talora prazoli) sono una famiglia di farmaci che viene solitamente utilizzata per il trattamento dell’ulcera peptica in quanto riducono significativamente la produzione di acido nello stomaco.
Attualmente sono tra i farmaci più prescritti in assoluto e, purtroppo, sempre più spesso vengono addirittura assunti senza prescrizione in quanto ritenuti dei gastroprotettori privi di particolari effetti collaterali.
In realtà non è esattamente così che stanno le cose. Numerose sono infatti le segnalazioni emanate dall’Agenzia Italiana del Farmaco che suggeriscono di assumerli al minor dosaggio efficace e per il minor tempo possibile (compatibilmente con la remissione della sintomatologia).
Il motivo è che si è visto che possono dare effetti collaterali anche gravi a livello di sistema cardiovascolare, nervoso e osseo. Ne parliamo qui in quanto recentemente i PPI sono stati imputati anche di provocare gravi danni al microbioma intestinale.
Studi recentissimi eseguiti su soggetti sani dimostrano che il loro effetto si esplica con un marcato impoverimento della varietà e della ricchezza del microbioma che è addirittura paragonabile a un’infezione da Clostridium Difficile (più o meno ciò che fanno alcuni antibiotici). Non è una bella notizia.
Dunque, se siete tra coloro che hanno preso la brutta abitudine di usare Omeprazolo, Lansoprazolo e simili di vostra spontanea iniziativa, il consiglio è quello di smettere quanto prima, limitandovi ad assumerli solo se e quando vengano prescritti da un medico. I vostri batteri ve ne saranno grati ed eviterete fastidiose complicazioni.