Sicuramente i probiotici rappresentano attualmente la classe di integratori alimentari (questa è tuttora la loro definizione scientifica) peggio utilizzata di tutti.
Il motivo è che per molti (ma proprio molti) anni sono stati utilizzati a caso e per le più svariate applicazioni. In pratica, come una panacea per tutti i mali.
Se andiamo a cercare evidenze scientifiche sui probiotici scopriremo che vi sono almeno tante voci contro, quante a favore e questo è sicuramente dovuto principalmente al fatto che troppo spesso i probiotici utilizzati per gli studi erano stati prescritti, conservati, o somministrati, decisamente male. In questa sede parleremo dunque di come sarebbe opportuno conservare gli amici batteri.
Il principale modo per conservare male un probiotico consiste nel tenerlo fuori dal frigo. Quasi nessuno sa che, per conservare i batteri vivi e attivi, le confezioni andrebbero mantenute quantomeno ad una temperatura compresa tra 1 e 4 °C (a questa temperatura infatti è garantita la sopravvivenza del 50% delle UFC ad un anno).
Per mantenerli davvero tutti in ottima forma andrebbero invece conservati a -18 °C, una cosa questa che certo non fa nessuno. Ma, dato che non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo, la prossima volta che acquistate una confezione di probiotici mettetela subito in frigo o, meglio, in freezer.
Quando andrete ad assumerli scoprirete che il prodotto è molto più attivo del solito. E il motivo è presto detto: la quantità di colonie che effettivamente raggiungeranno il vostro intestino sarà significativamente superiore. Facile, no?
Lo so che gli uomini del marketing vi dicono (e scrivono nel bugiardino) il contrario, ma fidatevi di questo consiglio e vi garantiamo che non ve ne pentirete.