L’acido butirrico è un acido grasso a catena corta (SCFA) che rappresenta uno dei principali metaboliti della fermentazione delle fibre alimentari realizzata dai batteri intestinali.
Si sa che l’acido butirrico riveste un ruolo importante nel mantenimento dell’integrità della mucosa intestinale e che è in grado di esercitare un importante effetto antinfiammatorio che è stato dimostrato sia in vitro che in vivo, negli animali come pure nell’uomo.
L’acido butirrico può essere utilizzato sia per via rettale che per via orale per il trattamento delle malattie infiammatorie intestinali e si è visto che costituisce un’importante terapia complementare sia per le fasi acute delle MICI che per la prevenzione delle loro ricadute.
Studi recenti hanno inoltre dimostrato una sua possibile efficacia anche per il trattamento della sindrome del colon irritabile (IBS) in associazione con diversi ceppi probiotici e con alcuni prebiotici. In questi casi la somministrazione per via orale di acido butirrico è tanto più efficace quanto maggiore è l’evidenza di una disbiosi intestinale e quanto più gravi sono i sintomi lamentati dal paziente.
Alla domanda se sia opportuna l’autoprescrizione di acido butirrico per la terapia di questi problemi, la domanda resta però negativa in quanto sarebbe sempre utile che fosse sempre un medico specialista ad eseguire un’adeguata diagnosi differenziale tra IBD e IBS per poi suggerire la terapia più idonea.