Pochi in Italia la conoscono (anche tra i medici), ed è un vero peccato, in quanto la dieta low-FODMAP costituisce il protocollo dietetico più efficace per il trattamento dell’IBS o sindrome dell’intestino irritabile. Avete presente quella sensazione di addome gonfio e dolorante che affligge alcune persone per ore in seguito alla maggior parte dei pasti?
Ecco, quei sintomi altro non sono se non un segnale che nell’intestino (piccolo o grande che sia) è presente una quantità eccessiva di batteri fermentatori di carboidrati i quali provocano questa sintomatologia in seguito all’assunzione di alimenti ricchi di mono o disaccaridi e polioli fermentabili. In pratica, che esiste una disbiosi di tipo fermentativo.
Descritta per la prima volta da due ricercatori australiani (Peter Gibson e Sue Sheperd) la dieta low-FODMAP è una dieta a rimozione che elimina dalla tavola la maggior parte di questi substrati, riequilibrando le quote di batteri fermentatori presenti nell’intestino e ripristinando così l’eubiosi. Sono sufficienti due mesi di dieta per veder scomparire la maggior parte dei sintomi, un risultato che verrà mantenuto nel tempo a patto di ripristinare molto gradualmente le abitudini alimentari precedenti.
La dieta low-FODMAP è stata testata in centinaia di studi clinici controllati guadagnamdosi un posto di rispetto nelle linee guida anglosassoni per il trattamento dell’IBS. Bisogna però ricordare che non è un protocollo che può essere prolungato per un periodo superiore ai tre mesi, pena lo sviluppo di una disbiosi ulteriore. Ecco perchè sarebbe sempre opportuno che l’adozione di questo tipo di protocollo venisse supervisionata da uno specialista.