Klebsiella aerogenes è un batterio opportunista che viene spesso associato ad infezioni nosocomiali ad esito infausto in individui immunodepressi. Uno studio pubblicato nel mese di Marzo su Cell Metabolism rivela che è maggiormente rappresentato nell’intestino di femmine affette da depressione premenopausale rispetto a femmine in premenopausa senza disturbi affettivi. Un caso? Forse no.

Secondo gli autori dello studio, la causa sarebbe da attribuirsi alla produzione da parte del batterio di un enzima che degrada l’estradiolo. A causa dell’attività di tale enzima i livelli plasmatici di estradiolo tendono a diminuire in presenza di quantità significative di K. aeruginosa nel microbioma intestinale causando alterazioni dell’umore.

Va detto che lo studio, ancorchè dal design inappuntabile (topi femmine nutriti con E. coli ingegnerizzato con il gene dell’enzima sviluppavano la sintomatologia e i suoi metaboliti venivano rinvenuti nelle feci), è stato condotto su topi e che pertanto l’applicabilità dei dati alla nostra specie sono soltanto teorici.

Non bisogna pertanto dimenticare che, anche se studi sugli animali come questo forniscono certamente indicazioni che le alterazioni dei batteri intestinali possono avere effetti fenotipici sorprendenti, in questo momento, per quanto riguarda la loro applicazione nell’uomo, c’è molto più fumo che fuoco. Tuttavia è indubbio che questi dati incoraggeranno ulteriori studi sul ruolo del microbioma nei disturbi affettivi.