I metaboliti prodotti dal microbiota intestinale giocano una parte importante nel condizionare il rapporto delle comunità microbiche con i loro ospiti. Sappiamo da tempo che molte di queste sostanze sono dotate di attività biologica, sono in grado di passare la barriera mucosa dell’intestino e di raggiungere la circolazione sanguigna. Questi metaboliti, una volta entrati in circolo, vengono definiti esposoma microbico. Questo infatti è il termine che si usa per descrivere tutti i prodotti del metabolismo microbico rinvenuti nei fluidi o nei tessuti dell’ospite.

Il problema è che alcune di queste sostanze vengono prodotte anche dal metabolismo dell’ospite e questo rende difficile capire quale sia il reale impatto del microbiota sul livello di salute (o di malattia) dell’ospite. Per questo motivo, da alcuni anni diversi gruppi di ricerca stanno cercando di catalogare l’esposoma microbico.

Ad oggi sono stati individuati 1543 metaboliti che appaiono essere di esclusiva provenienza batterica e la cui lista è stata depositata in una repository open access della WHO. Lo scopo di questo database consiste nell’aiutare i ricercatori a identificare metaboliti batterici che possono diventare oggetto di indagine in studi futuri sulla relazione esistente tra il microbiota e il suo ospite e sul loro potenziale utilizzo come strumenti terapeutici.