Il sorgo è un cereale comunemente consumato da tutti coloro che seguono diete prive di glutine che purtroppo viene spesso modificato geneticamente. Negli ultimi mesi sono stati pubblicati alcuni articoli che hanno indagato gli effetti del sorgo di amido ceroso sul microbioma umano. E pare che questi non siano affatto positivi.
In uno studio pubblicato nel mese di Febbraio, si è visto che i microbiomi esposti al sorgo di amido ceroso (geneticamente modificato) presentavano comunità microbiche impoverite, che mancavano di molte specie batteriche note per i loro benefici sulla salute umana. Questi microbiomi producevano infatti il 24% in meno di acidi grassi in grado di ridurre i rischi di malattie infiammatorie intestinali, diabete e malattie neurodegenerative.
Per avere un’idea della possibilità che questi risultati possano essere mantenuti in un vero intestino umano, gli autori dello studio si sono rivolti alla Gnotobiotic Mouse Facility della Nebraska University, dove i topi possono essere allevati in assenza di batteri e altri microbi. Impiantando i topi gnotobiotici con microbiomi umani e alimentandoli con farine di varie linee di sorgo, il team è stato in grado di isolare le possibili influenze fisiologiche dell’amido ceroso.
I topi la cui dieta consisteva nel 20% di sorgo con amido ceroso aumentavano notevolmente di peso, nonostante mangiassero le stesse porzioni dei coetanei nutriti con sorgo con amido non ceroso. La scoperta si allinea con altri studi nel suggerire che la digestione di amidi meno resistenti può contribuire all’aumento di peso, indicando in particolare il basso amilosio e l’alta amilopectina come responsabili.
Gli esperimenti del team sottolineano l’importanza di considerare i compromessi tra i tratti delle piante allevate per la funzionalità alimentare, compresi i benefici di lavorazione degli amidi cerosi, e le loro potenziali conseguenze sulla salute. L’integrazione di tecniche in grado di misurare le dinamiche del microbioma dell’amido nello sviluppo di linee di colture e prodotti alimentari, ha affermato il team, potrebbe aiutare i coltivatori di piante e gli scienziati dell’alimentazione a bilanciare meglio le proprietà funzionali con quelle nutrizionali.
Nel frattempo, se e quando mangiate sorgo, chiedetevi se si tratta della varietà contenente amidi cerosi oppure no.