L’Helicobater Pylori è un batterio che si è guadagnato negli anni una discreta fama come responsabile di ulcere e gastriti croniche nell’adulto. Da qualche anno inoltre è sospettato di agire – in qualità di alpha-bug – come precursore di linfomi del tessuto linfoide della mucosa gastrica e come concausa di cancro allo stomaco.
Si tratta di un problema piuttosto serio, dato che al momemto Helicobacter Pylori è l’unico batterio per cui sia stato dimostrato un effetto pro-oncogeno negli animali da esperimento. Pertanto, il controllo della sua proliferazione nella mucosa dello stomaco rappresenta un obiettivo primario nella prevenzione di questo tipo di tumori.
Si è visto che, affinché si sviluppi un tumore, è necessaria la presenza contemporanea di alcuni specifici ceppi di Helicobacter Pilori, una particolare predisposizione genetica dell’ospite e una dieta di “tipo occidentale”. Se contro la predisposizione genetica è possibile fare ben poco, per fortuna la dieta e la capacità proliferativa dei batteri possono essere modificate. Ma in che modo?
Si è visto che esistono diversi batteri capaci di inibire la crescita di Helicobacter Pylori, e la cosa interessante da sapere è che si tratta di semplici lattobacilli (quelli presenti nei latti e nelle verdure fermentate tanto per intenderci). L’altra cosa da sapere è che questi possono essere usati da soli, a scopo preventivo, oppure associati ad antibiotici, per scopi terapeutici.
Per quanto riguarda la dieta le cose sono ancora più facili dato che per raggiungere i risultato è sufficiente seguire poche semplici regole che, oltre a facilitare l’impianto dei lattobacilli e a prevenire la proliferazione dell’Helicobacter Pylori, permettono anche di abbassare tutti i principali indici di rischio metabolici che favoriscono lo sviluppo di tumori.
Buone notizie dunque! E’ proprio vero che, come affermava Musashi: “ogni battaglia è vinta prima che sia combattuta”. Il che, tradotto in altre parole, significa: “prevenire è meglio che curare”.