Dall’inizio della pandemia di COVID-19, le persone sono diventate altamente consapevole della minaccia rappresentata da virus altamente contagiosi e delle misure che possiamo adottare per ostacolarne la trasmissione. Tuttavia, la presenza perpetua di una vasta pletora di virus sia dentro che su ogni essere umano è molto meno nota.

In effetti, l’interesse della comunità scientifica su questo argomento ha iniziato a guadagnare slancio significativo solo nell’ultimo decennio. Questa pletora di virus viene definita “viroma umano“, e può anche essere definito come la componente virale del microbioma umano e include virus che possono causare infezione o infezione latente, nonché virus integrati nel genoma umano.

Il viroma è assolutamente vasto, composto da circa 1013 virus. È probabile che la maggior parte di questi virus siano probabilmente batteriofagi (virus che infettano batteri), seguiti da virus che infettano le cellule umane. Alcuni di questi virus eucarioti possono causare infezioni acute, mentre altri possono invece vivere in latenza a lungo termine.

Inoltre, alcuni virus non sembrano ospitare alcuna patogenicità e colonizzano i siti del corpo umano in modo benigno, spesso per lunghi periodi di tempo. Sembra esserci un ampio grado di variabilità interindividuale tra i viromi umani, ma curiosamente, all’interno di individui sani, il viromo sembra rimanere relativamente stabile. Uno studio che ne ha indagato la stabilità ha rilevato che oltre il 90% dei virus è rimasto invariato per un anno intero nella maggior parte degli individui esaminati.